Visita al centro LAPISS di Penne: un incontro per l'inclusione e la riflessione sul tema della migrazione


Il 13 novembre, la classe 3A del nostro istituto, accompagnata dai professori, ha avuto l'opportunità di visitare il centro LAPISS di Penne come tappa conclusiva del progetto di educazione civica dedicato al tema della migrazione e dell'inclusione. Vediamo insieme le tappe di questo percorso:

Un Progetto di Educazione Civica su Integrazione e Inclusione

Il percorso è iniziato in classe, dove gli studenti hanno affrontato la riflessione su parole come “integrazione” e “inclusività. Attraverso il brainstorming e l'analisi di vari esempi, i ragazzi hanno esplorato il significato e il valore di queste parole, gettando le basi per un incontro significativo con chi vive l'esperienza della migrazione in prima persona.



Incontro con il Direttore e gli Ospiti del LAPISS

Prima della visita, l'8 novembre la classe ha avuto il piacere di ospitare Damiano Ricci, direttore del centro LAPISS, accompagnato da tre giovani migranti, che hanno raccontato le loro storie di viaggio e di speranza, ma anche le difficoltà quotidiane che devono affrontare . Il direttore Ricci ha illustrato il quadro legislativo che regola l'accoglienza e ha spiegato ai ragazzi come funziona il processo di integrazione.






La Visita

Al loro arrivo al centro LAPISS, gli studenti della classe 3A sono stati accolti calorosamente dai ragazzi ospiti del centro, più di ottanta giovani provenienti da diverse parti del mondo. Il primo momento di incontro è stato intenso e arricchente: ascoltare storie di vita vissuta, di speranza e di difficoltà ha permesso agli studenti di entrare in contatto con realtà lontane, spesso conosciute solo tramite i media oi libri di testo. Le loro domande, spontanee e genuine, hanno stimolato un dialogo aperto, durante il quale alcuni ospiti hanno condiviso i propri sogni, le proprie sfide e le aspirazioni per il futuro



Per avvicinarsi ulteriormente alla realtà emotiva di chi affronta il percorso migratorio, gli studenti sono stati coinvolti in un'attività simbolica: un grande foglio di carta poggiato a terra rappresentava una barca su cui avrebbero dovuto salire in tanti, ben oltre la sua capacità. L'attività richiedeva collaborazione, fiducia e comunicazione per raggiungere l'obiettivo di "salvarsi" tutti insieme. Gli studenti hanno così sperimentato la frustrazione e la difficoltà di muoversi in uno spazio ristretto, comprendendo in modo tangibile le sfide di chi si palesano ogni giorno.



L'attività ha aperto la strada verso un momento di condivisione in cui ciascuno degli studenti ha potuto esprimere le proprie sensazioni e riflessioni. Alcuni hanno raccontato di avere sentimenti spaventati e ansiosi, mentre altri hanno provato un senso di impotenza, rendendosi conto di quanto sia difficile per molti giovani migranti affrontare un futuro incerto senza la sicurezza di trovare accoglienza o aiuto. Le parole scambiate tra studenti e ospiti del centro sono diventate uno strumento di confronto autentico, superando le differenze linguistiche e culturali.





Questo gioco simbolico ha lasciato un segno profondo, invitando i ragazzi a riflettere sul vero significato di inclusione e sull'importanza di accogliere l'altro non solo come “diverso” ma come portatore di storie, emozioni e sogni. Il senso di empatia che si è creato è stato spontaneo, e gli studenti hanno potuto vivere un momento di apprendimento che ha reso concreto quanto studiato precedentemente, facendo emergere il lato umano della migrazione.


Il dialogo 

Dopo questo momento intenso, gli studenti hanno avuto la possibilità di parlare liberamente con i giovani ospiti del centro. Con domande semplici e genuine, hanno voluto sapere di più sulle loro vite, sui loro paesi di origine e sui sogni che li accompagnano nel loro nuovo percorso. Per molti, è stato sorprendente scoprire quanto questi ragazzi condividano sogni e ambizioni simili alle loro: il desiderio di costruirsi un futuro migliore.



Questa visita al centro LAPISS ha dimostrato quanto sia importante vivere i valori di inclusione e solidarietà in modo concreto e umano. Essere testimoni del dialogo, della cooperazione e delle emozioni condivise tra i nostri studenti ei giovani ospiti del centro è stato un momento toccante, che ha lasciato in ognuno di noi un segno profondo.

La semplicità con cui i ragazzi si sono avvicinati, si sono scambiati storie e, infine, hanno giocato insieme, ci ricorda quanto possono essere naturali l'empatia e il rispetto quando si lasciano da parte pregiudizi e timori. Questa esperienza al centro LAPISS non è stata solo un'attività scolastica ma un vero e proprio viaggio di crescita personale per tutti.



Gli studenti sono tornati con una nuova consapevolezza: l'inclusione non è un concetto astratto, ma un modo di essere e di vivere che ci arricchisce e ci rende migliori. Questa lezione, per quanto semplice possa sembrare, è uno degli insegnamenti più preziosi che possono ricevere, per crescere come cittadini del mondo

Questa giornata resterà impressa nella memoria degli studenti e degli insegnanti, un ricordo che  continuerà a ispirarli, spingendoli ad essere non solo studenti o amici, ma veri costruttori di un mondo più giusto e inclusivo. Essere cittadini del mondo significa proprio questo: fare del rispetto e dell'empatia i pilastri della propria crescita e del proprio futuro.